“aree idonee”: amministratori regionali, adesso tocca a voi

Entro pochi mesi tutte le regioni dovranno applicare il decreto “aree idonee”.

Per la salvaguardia del territorio, vi chiediamo di essere coerenti con le posizioni di contrarietà che avete fin qui espresso circa l’impianto eolico monte Giarolo.

Più volte, da ultimo lo scorso 3 giugno, ci siamo occupati del decreto delegato con cui il ministero dell’ambiente deve stabilire “principi e criteri omogenei per l’individuazione da parte delle Regioni delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Ora il Corriere della sera ci informa che il ministro Pichetto Fratin ha firmato il testo definitivo che entrerà in vigore una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Ciascuna regione avrà poi 180 giorni per adeguare le norme regionali alle linee guida stabilite dal ministero. Le scelte che dovrà compiere la Regione Piemonte (ma anche le regioni Lombardia, Emilia e Liguria) saranno importanti anche per la sorte del progetto di impianto eolico industriale “monte Giarolo” e di altri simili che dovessero essere proposti in futuro.

Premessa: esistono due decreti (risalenti al 1968 per l’alta valle Staffora, e al 1986 per le alte valli Borbera e Curone) che pongono un vincolo paesaggistico sui nostri crinali e su gran parte dei versanti (vincolo confermato dal D.Lgs. 42/2004, il Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Il decreto “aree idonee” stabilisce che “POSSONO essere considerate non idonee le superfici e le aree che sono ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.“.

A maggio, una precedente bozza, che noi avevamo commentato ai primi di giugno, stabiliva invece che le aree in questione erano da considerarsi inidonee tout court , ma aggiungeva che le nuove regole non si sarebbero applicate alle procedure già in corso (come quella dell’impianto eolico industriale monte Giarolo). Nella versione definitiva del decreto le aree tutelate ex D.Lgs. 42/2004 non sono più escluse a priori dalle aree idonee: passa alle regioni la scelta se qualificarle o meno come “non idonee” (e, altresì, la scelta se stabilire, in aggiunta alla qualifica di “non idonee”, una “fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela fino a un massimo di 7 chilometri“).

Per contro, non si dice più che i procedimenti già in corso saranno esclusi dall’applicazione delle nuove regole, quindi le scelte normative che verranno compiute saranno determinanti anche per scongiurare la minaccia di questo impianto industriale che il territorio non vuole e i cui effetti nefasti sull’ambiente e l’economia locale abbiamo più volte ribadito.

Questo il quadro. Noi ci appelliamo ai consiglieri e agli assessori regionali perché, negli atti che dovranno elaborare e approvare, recepiscano le molte e importanti ragioni che inducono a considerare “non idonee” le porzioni di territorio vincolate in base alle disposizioni del D.Lgs. 42/2004, tra le quali rientrano i crinali interessati dal progetto “monte Giarolo”.

In particolare ci rivolgiamo a quegli esponenti politici che in questi mesi si sono pubblicamente e decisamente espressi per la contrarietà al progetto di impianto eolico monte Giarolo, dichiarando tuttavia, in talune occasioni, di avere le mani legate. A questo punto, invece, proprio le scelte degli amministratori regionali potrebbero preservare definitivamente i nostri crinali da queste forme di speculazione energetica che nulla hanno a che fare con una reale transizione ecologica. Consentendo inoltre il prosieguo di quei progetti che in questi ultimi anni tanto hanno investito per la valorizzazione e la salvaguardia del territorio montano e delle sue eccellenze ambientali, paesaggistiche, economiche, turistiche e culturali.

Chiediamo quindi ai nostri amministratori di essere coerenti con le posizioni di contrarietà all’impianto eolico monte Giarolo assunte precedentemente e di farsi portatori della volontà di un territorio che non vuole essere snaturato e devastato, perdendo per sempre i suoi pregi e valori caratterizzanti.

E nuovamente ci rivolgiamo anche ai sindaci, perché si uniscano anche a questo nostro appello, con dichiarazioni e prese di posizione forti ed incisive.

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