Il Comitato per il territorio delle Quattro Province si è costituito all’inizio del 2011 sullo stimolo della pioggia di progetti per la realizzazione di giganteschi impianti eolici sui crinali appenninici principali a cavallo fra le valli Borbera, Curone, Staffora e Tidone.
Queste valli, insieme alle adiacenti Trebbia, Scrivia e affluenti, appartengono all’area chiamata delle Quattro Province [http://www.appennino4p.it] per i confini amministrativi che la attraversano, ma unita dalla cultura tradizionale della montagna e da un importantissimo patrimonio popolare di musiche, strumenti canti e danze esclusivi del posto, che oggi attirano studiosi e appassionati anche dall’estero.
Il comitato è formato da un numero crescente di cittadini, residenti o altrimenti legati a questo territorio e preoccupati dal suo sfruttamento indiscriminato, ciascuno proveniente da diverse esperienze, motivazioni e idee politiche ma pronto ad attivarsi per il patrimonio comune. Anche se siamo consapevoli delle necessità dello sviluppo e dei pregi delle fonti rinnovabili di energia, riteniamo che il territorio debba essere gestito in modi adeguati a ciascuna situazione locale, attraverso decisioni condivise con la popolazione. Ci impegnamo perciò innanzitutto a favorire l’informazione e la partecipazione su questi temi.
In particolare, per le valli delle Quattro Province i crinali rappresentano proprio la componente più pregiata in termini naturalistici (fontane, pascoli, fiori, uccelli e molte altre specie pregiate), turistici (escursionismo), storico-archeologici (vie del sale, castelli)… Con il loro profilo visibile per un ampio tratto da tutte le valli circostanti e dalla pianura, i crinali caratterizzano in modo forte l’identità di questi luoghi. Queste componenti suggeriscono modelli di sviluppo che puntino a un turismo sostenibile, alla valorizzazione culturale, escursionistica ed eno-gastronomica, alla produzione e consumo locali di energia, piuttosto che ad uno sfruttamento anonimo di tipo industriale.
Lo statuto del comitato è consultabile a qui sotto. Per aderire al comitato, inviate all’indirizzo comitato@appennino4p.it un messaggio con nome e cognome, luogo e data di nascita, indirizzo di residenza: verrete tenuti informati anche per posta elettronica delle attività svolte e in programma.
Atto Costitutivo e Statuto del Comitato per il Territorio delle Quattro Province
In data 8 gennaio 2011 a Salogni, frazione di Fabbrica Curone (AL), nasce il Comitato per il Territorio delle Quattro Province. Tra i presenti si conviene e si stipula quanto segue:
Art. 1. Denominazione e Sede
E’ costituito il Comitato “per il territorio delle Quattro Province”.
La sede del Comitato è stabilita: presso il presidente pro tempore, Giuseppe Raggi, in Montacuto (Al) frazione Poldini n. 11
Art. 2. Scopo e attività
Il comitato ha come finalità
– difendere e migliorare la qualità della vita e dell’ambiente nel territorio delle Quattro Province (intendendo con tale denominazione le valli confinanti delle province di Alessandria, Pavia, Piacenza, Genova), nella consapevolezza dei particolari valori naturalistici, paesaggistici, storici, sociali, etnografici e culturali del territorio stesso;
– promuovere la partecipazione pubblica dei residenti, degli operatori economici e dei frequentatori, alla gestione e allo sviluppo del proprio territorio
– costituire e costruire coscienza critica in difesa del territorio rispetto a progetti di sfruttamento contraddistinti da forte impatto ambientale e paesaggistico
L’adesione al Comitato è libera, chiunque ne condivida gli scopi può aderirvi.
Il Comitato intende perseguire i propri scopi nei seguenti modi e mediante le seguenti attività:
– promuovere ogni iniziativa utile e necessaria a perseguire le finalità che si è assegnato, agendo attraverso campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e degli Organi Istituzionali che abbiano il potere di intervenire, in maniera diretta od indiretta, sui temi della gestione e dello sviluppo del territorio della Quattro Province.
– svolgere e organizzare, in proprio o con la collaborazione di altri organismi e/o associazioni, assemblee, incontri, manifestazioni e conferenze inerenti lo scopo sociale;
– utilizzare per il raggiungimento dei fini del comitato, gli strumenti ritenuti di volta in volta necessari e più idonei.
Art. 3. Soci
Il numero dei soci è illimitato. Sono soci del comitato i sottoscrittori del presente atto e tutte le persone fisiche maggiorenni che condividono gli scopi dell’organizzazione e si impegnano, ognuno per le proprie possibilità e capacità, a realizzarli.
L’adesione al comitato si perfeziona attraverso la richiesta di adesione al legale rappresentante del Comitato e/ o a suoi delegati e con il successivo pagamento della quota associativa. In qualsiasi momento ogni aderente può recedere dal comitato dandone comunicazione senza particolari formalità.
Art. 4. Diritti dei Soci
Rispetto a tutte le iniziative organizzate dal comitato, i soci hanno diritto a partecipare alla discussione e alla decisione, con metodo democratico, attraverso assemblee o, per esigenza pratiche, anche mediante scambio di messaggi di posta elettronica, e ad essere informati sull’andamento delle iniziative stesse.
Art. 5. Doveri dei Soci
I soci si impegnano a tenere un comportamento verso gli altri aderenti al comitato e verso i terzi improntato all’etica, alla correttezza, alla trasparenza e all’assoluta buona fede.
Art. 6. Organi di Rappresentanza
Sono organi del Comitato: l’Assemblea dei Soci, il Consiglio Direttivo, il Tesoriere
Art. 7. Assemblea
L’Assemblea dei Soci è sovrana; essa è costituita dai Soci in regola con il pagamento della quota associativa. L’Assemblea dei Soci elegge il Consiglio Direttivo, approva il bilancio consuntivo e preventivo, delibera le iniziative da intraprendere, approva le modifiche del presente statuto.
Essa è convocata dal Consiglio Direttivo con lettera o e-mail spedita ai soci almeno otto giorni prima dell’adunanza al domicilio indicato dal socio all’atto della sottoscrizione o dell’adesione.
L’Assemblea è validamente costituita in prima convocazione con la maggioranza degli aventi diritto, ed in seconda convocazione qualunque sia il numero dei partecipanti. In mancanza delle formalità di convocazione, l’Assemblea è regolarmente costituita con la presenza di tutti i soci. L’Assemblea ordinaria è convocata almeno una volta all’anno entro quattro mesi della chiusura dell’esercizio sociale. L’Assemblea straordinaria è convocata per le deliberazioni di sua competenza quando l’organo amministrativo lo ritenga opportuno ed in tutti gli altri casi previsti dalla legge.
L’Assemblea si esprime per voto palese ad esclusione dell’elezione degli organi di rappresentanza che si svolgono a scrutinio segreto. L’Assemblea delibera a maggioranza.
Art. 8. Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo è composto di 10 membri, eletti tra i soci dall’Assemblea a maggioranza ordinaria. Il Consiglio Direttivo nomina tra i suoi membri il Presidente, il Vice-Presidente ed il Tesoriere. Il Consiglio Direttivo esegue e realizza le iniziative deliberate dall’Assemblea, fissa la quota associativa e coordina ed indirizza l’attività del Comitato anche mediante l’affidamento degli incarichi funzionali alla stessa, predispone il bilancio preventivo e consuntivo dal quale devono risultare i beni, i contributi, i lasciti. La durata delle cariche è biennale.
Art. 9. Presidente, Vice Presidenti e Tesoriere
Al fine di coordinare l’attività del comitato i soci eleggono pro tempore a presidente: Giuseppe Raggi (prov. Alessandria); a vice presidenti: Michela Ballerini (prov. Pavia) Leo Bollinger (prov. Piacenza) Massimo Sorlino (prov. Genova); a tesoriere – Elena Buscaglia.
Il presidente assume l’impegno di riconvocare l’Assemblea entro il 30/092011 per la nomina del Consiglio Direttivo, che a sua volta provvederà al rinnovo delle cariche sociali.
Si da mandato al Tesoriere di aprire un conto corrente postale, di richiedere il codice fiscale del Comitato e di provvedere alla registrazione del presente atto.
Art. 10. Contributi
I contributi dei soci sono costituiti dalla quota associativa e i sono costituiti da qualsiasi devoluzione in denaro versata dai componenti il comitato stesso che voglia aderire alle iniziative di cui esso si renderà promotore per la realizzazione degli scopi sociali
Art. 11. Devoluzione del patrimonio
All’atto dello scioglimento è fatto obbligo del comitato di devolvere il patrimonio residuo ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica utilità.