11.700 (undicimilasettecento) transiti veicolari sono un numero enorme, e superiore di oltre dieci volte rispetto a 1.100 (millecento) transiti veicolari, mentre 36 (trentasei) mesi di durata del cantiere sono oltre cinque volte più lunghi di 7 (sette) mesi.
Le diverse amministrazioni che hanno chiesto integrazioni ai testi del progetto del parco eolico “monte Giarolo” sono state concordi nell’esprimere giudizi fortemente negativi sulla qualità degli elaborati fino ad oggi prodotti. A riprova, ecco cosa abbiamo “scoperto” prendendo spunto dalla mozione che lunedì 19 è stata approvata dal consiglio provinciale di Alessandria (riproposta anche in Regione Piemonte come “ordine del giorno”). Vi si legge tra l’altro. “Per l’approvvigionamento dei materiali di costruzione degli aerogeneratori sono previsti tra un minimo di 966 a un massimo di 1100 viaggi, durante i 7 mesi previsti per i lavori di installazione degli impianti“. Le fonti a cui hanno attinto gli autori della mozione e dell’ordine del giorno sono la “Sintesi non tecnica” consultabile a questo link e il “Quadro di riferimento progettuale“, consultabile a questo link, che riportano quegli stessi dati, rispettivamente a pagina 35 (“sintesi”) e a pagina 20 (“quadro”).
Qualche dubbio ci è sorto leggendo, rispettivamente alle pagine 34 e 35 (“sintesi”) e alle pagine 19 e 20 (“quadro”), una tabella riferita al numero di trasporti previsti che include “Strutture supporto pannelli – 65 viaggi ” e “Pannelli – 110 viaggi“. Con i “pannelli” si realizzano i “parchi” fotovoltaici, non gli impianti eolici ! A pagina 19 (“quadro) , poi, si legge “La zona di stoccaggio prevede il deposito momentaneo del materiale nel campo base posto alla base dell’area di intervento sulla zona dismessa della S.S. 28 bis, previa una programmazione d’uso del materiale just in time.“. Ma la s.s. 28 bis è la statale del colle di Nava, che dalla riviera ligure porta a Ceva. Le nostre valli non c’entrano nulla ! Cercando in rete, si scopre però che lo studio che ha redatto il “Quadro di riferimento progettuale” per il “nostro” impianto eolico aveva anche lavorato ad un progetto di “parco fotovoltaico” a Castelnuovo di Ceva …
“A pensar male si fa peccato”, con quel che segue. E’ troppo malizioso ipotizzare che le parti di testo da noi citate, riportate in ben due documenti, siano il frutto di un uso disinvolto del “copia e incolla” , senza poi prendersi neppure il fastidio di rileggere ciò che si è scritto ? Una sciatteria che, constatiamo, è già riuscita a creare confusione tra gli amministratori …
Certo, a cercar bene, i dati “veri” si trovano: la durata del cantiere (36 mesi) è esposta nel cronoprogramma, mentre i numeri dei trasporti (impressionanti) sono esposti in un altro dei tanti elaborati prodotti dalla società proponente, la “Relazione tecnica di cantierizzazione“. Eccoli
operazione | n.ro viaggi |
Allestimento cantiere | 30 |
Macchinari | 75 |
Gru cingolate | 25 |
Taglio piante | 70 |
Cippatura materiale di sfrido e erba | 60 |
Recinzione | 10 |
Misto naturale per sistemazione piste | 2.300 |
Calcestruzzo | 3.500 |
Cemento per la centrale di betonaggio | 600 |
Inerte | 1.800 |
Armatura per fondazioni | 110 |
Armatura per pali | 400 |
Armatura per micropali | 80 |
Malta per boiacca | 250 |
Casseri | 10 |
Turbine (veicoli eccezionali) | 220 |
Trasformatore | 4 |
Cavidotti | 250 |
Cls magro per cavidotti | 1.600 |
Materiale per terre armate | 90 |
Materiale elettrico | 30 |
Sistemazione antierosione | 50 |
Rimboschimento | 50 |
Disallestimento cantiere | 40 |
Rifiuti | 50 |
Totale | 11.704 |
Impressionanti i numeri ma anche i volumi. Riferiamoci ad esempio alla stima del fabbisogno di calcestruzzo per costruire le “basi” dei venti aerogeneratori (il “valzer delle betoniere”, per riprendere un’espressione coniata da Franco Arminio, un autore che ci è caro *). Nel computo metrico estimativo si prevede di impiegare 19.664 metri cubi di calcestruzzo in tutto (quindi 983 metri cubi per ciascun basamento). Ipotizzando di trasportarlo con betoniere di taglia media, capaci di portare 5,5 metri cubi di calcestruzzo per ogni viaggio, si deduce che servirebbero 3.575 viaggi, un dato che appunto coincide con quello riportato qui sopra nella tabella.
(*) “Io credo che sia arrivato il tempo di considerare l’Appennino come il luogo in cui si raccoglie la forza del passato e quella del nostro futuro. Dalla Liguria alla Calabria, adesso, è tutta una storia di frane e spopolamento, di vecchi dismessi e di scuole che chiudono, di paesi allungati, deformati dal valzer delle betoniere. Forse questo è il momento di invertire questa storia, di considerare che anche in un piccolo paese è possibile una grande vita.” Franco Arminio – 2010