Sabato 24 agosto: cronaca di una bella giornata, alla Colonia Rifugio delle Quattro Province, nei pressi di Capanne di Cosola (una struttura magnifica, che offre molte possibilità di utilizzo). L’iniziativa è stata promossa dal nostro Comitato e abbiamo voluto fosse improntata sull’informazione naturalistica piuttosto che sull’analisi di criticità ambientali (aspetto che pure, nel corso dell’iniziativa, non abbiamo del tutto tralasciato). L’idea è nata dall’incontro con i componenti della commissione TAM del CAI di Novi Ligure, a partire da Gianni Brocca, che è anche gestore della Colonia Rifugio, da Maria Grazia Gavazza e da Antonio Repetto, membri di spicco della stessa sezione CAI, i quali, insieme agli altri soci, hanno supportato con convinzione ed entusiasmo l’iniziativa in tutti i suoi aspetti organizzativi, pratici e teorici. Fondamentale è stata inoltre l’adesione dell’ Ente Aree Protette dell’Appennino Piemontese rappresentato da un guardiaparco esperto naturalista, Giacomo Gola, da una guida naturalistica di vasta esperienza, Antonio Scatassi, e dal Presidente dell’ente, Dino Bianchi, che ha chiuso l’incontro con un intervento schietto ed appassionato.
L’escursione mattutina si è svolta dapprima attraversando la zona boscata per scoprire insieme un vetusto e maestoso esemplare di faggio (forse il più vecchio della valle del Cosorella)
salendo fino agli ambienti di prateria a pascolo.
Il cammino è stato inframmezzato da osservazioni e spiegazioni fornite da vari esperti di flora e fauna, e da alcune considerazioni di storia ambientale locale circa le trasformazioni del territorio durante gli ultimi decenni.
Tornati al rifugio, dopo il buffet organizzato dal CAI, sono iniziati gli interventi.
Antonio Scatassi ha svolto alcuni temi di ecologia generale inquadrando al loro interno le caratteristiche naturalistiche dell’area in esame; Laura Gola ha trattato dell’avifauna appenninica con particolare attenzione agli habitat in relazione alle diverse stagioni; Francesco Gatti ha svolto un’approfondita disanima sulle specie di farfalle presenti nell’Appennino delle Quattro Province; Giacomo Gola ha parlato delle emergenze faunistiche e non dell’area del nuovo parco dell’alta val Borbera e dei limitrofi territori.
Notevole la presenza, tra il pubblico, di molti esperti naturalisti, tra i quali Giuseppe Bogliani , zoologo dell’Università di Pavia, che è intervenuto varie volte con riflessioni di carattere etologico con spunti di ecologia storica.
Molti i contatti stabiliti, molte le considerazioni interessanti e gli stimoli che si sono prodotti e che – siamo fiduciosi – avranno un seguito.
Nota dolente, per una giornata che ha visto una partecipazione molto superiore alle nostre aspettative, la quasi totale assenza di abitanti o frequentatori di Cosola e paesi vicini (nonostante la dimostrazione di interesse da alcuni mostrata) la cui presenza avremmo fortemente auspicato.